IL ROUTER IMPOSTO DAI GESTORI, UN MALCOSTUME ITALIANO. APPELLO ALL’AGCOM
- On 1 Novembre 2017
È un costume tutto nostrano delle nostre Telco e Provider quello che oramai ha preso piede e sta rovinando il mercato dei modem/router
e cioè imporre il proprio modem/router, lo scatolotto, in qualche modo limitando o rendendo estremamente complicato l’utilizzo della connessione se si preferisce un altro dispositivo.
Le telco infatti vedono il proprio dispositivo come l’ultimo anello di una catena tutta di “proprietà” del gestore. Lo forniscono in comodato incluso nell’offerta o con un canone ad hoc mensile e ai clienti ovviamente spiegano che in questo modo, e con il controllo uniforme su tutti i modem/router da remoto, sarà più facile anche il ripristino dei malfunzionamenti.
In verità l’atteggiamento è molto simile a quello di chi vorrebbe imporvi anche il lampadario perché vi sta portando la corrente elettrica, e proprio da questa forte “sollecitazione” arriva l’appello congiunto Aires-Vtke a favore del router libero. La pratica attuale infatti è invece contraria alla normativa vigente in tutta Europa ed è già stata ampiamente recepita in Germania. Le norme dicono chiaramente che il consumatore è libero di scegliere liberamente il proprio router.
La lettura completa dell’articolo di Mario De Ascentiis è disponibile sul sito Silicon.it