MODEM LIBERO: IL PUNTO DELLA SITUAZIONE
- On 3 Luglio 2018
La campagna che abbiamo portato avanti con il progetto Modem Libero ci ha permesso di sensibilizzare il grande pubblico sulla problematica legata alla libertà di scelta dei dispositivi utilizzati per collegarsi ad internet.
Dispositivi che, nella maggior parte dei casi, sono imposti dagli operatori, con costi obbligatori per un prodotto che spesso non è all’altezza di quelli che potrebbero essere utilizzati se la scelta fosse libera per tutti.
Da tempo esiste una normativa europea che dovrebbe regolarizzare la possibilità di scegliere il modem router di nostro gradimento. Tuttavia, tale regolamentazione non viene recepita dai provider italiani che continuano a imporre i propri dispositivi. Per porre rimedio a questa situazione ci sono state due interrogazioni al Governo ed è stata data ad AGCOM la possibilità di effettuare sanzioni a chi non rispettasse la normativa europea, ma da qualche mese la situazione è in stallo. La delibera finale da parte di AGCOM, rimandata ormai da più di tre mesi, dovrebbe dettare quindi in modo chiaro e definito (oltre che definitivo) le regole per l’utilizzo di router scelti e non imposti.
Ed è proprio in attesa di questa delibera che a Milano, nelle scorse settimane, si è tenuto un workshop dedicato al problema della net neutrality e della libertà di scelta dei cittadini a cui hanno preso parte: l’Avv.to Francesco Luongo (presidente del Movimento di Difesa del Cittadino), la Dott.sa Lucia Moreschi (coordinattrice regionale del MDC Lombardia)), l’ex Deputato della XVII Legislatura presso la Camera dei Deputati della Repubblica Italiana Ivan Catalano (da sempre attento conoscitore del problema e promotore di una battaglia per ottenere la libertà promessa dalla normativa europea), Kostas Papadopoulos di Allnet Italia e Gabriele Matteo Fiorentini (responsabile della Free Modem Alliance, un’associazione di soggetti – produttori, distributori e consumatori – che ha a cuore principalmente una cosa: la tutela della libertà dell’utente).
Il fulcro dell’incontro è stato ovviamente porre l’enfasi sulla necessità di assicurare agli utenti finali il diritto di non subire limitazioni nell’utilizzo della rete dovute magari dall’imposizione di dispositivi del provider. Ogni utente finale deve poter scegliere quale router usare, andando quindi ad assicurarsi una maggiore privacy e sicurezza nella navigazione di tutti i giorni.
Privacy e sicurezza: due tematiche strettamente legate al concetto di “libertà di scelta” (basti pensare alla smart home, in cui sempre più device che controllano le nostre abitazioni sono collegati a un dispositivo “centrale” di proprietà del provider), ma non le uniche. Anche i semplici concetti di concorrenza e libero mercato vengono meno quando un dispositivo viene imposto: è stata sottolineata anche la caduta libera del mercato dei produttori di router pari a un crollo quasi del 50% nella prima metà del 2018 rispetto all’anno precedente. Un andamento in netta contrapposizione con l’aumento delle connessioni a internet.
Altro punto importante sottolineato durante il workshop è la totale assenza di motivi tecnici a giustificazione dell’utilizzo di un dispositivo brandizzato dal provider al posto di uno qualsiasi scelto dall’utente. L’unica motivazione, evidentemente, sembra di carattere economico, ma a rimetterci sono sempre i cittadini.
Due interessanti approfondimenti sulla questione sono disponibili in questo articolo di Tom’s Hardware e in questo di Dday dov’è presente anche un’intervista a Francesco Luongo del Movimento di Difesa del Cittadino.
Sicuramente AGCOM negli ultimi mesi ha avuto anche altre importanti questioni da risolvere (si pensi ad esempio al ritorno alla tariffazione mensile dopo quella a 28gg per il mobile) ma confidiamo che nel più breve tempo possibile anche la questione modem libero possa vedere finalmente una quanto più rapida ed efficace risoluzione, mettendo la parola fine a una vicenda che si sta trascinando da troppo tempo, a diretto discapito degli utenti.