POCA LIBERTÀ DI SCELTA IN ITALIA IMPOSIZIONE DEL ROUTER: A FARNE LE SPESE SONO I CONSUMATORI
- On 1 Settembre 2017
I vantaggi della libera scelta del terminale sono palesi. Gli utenti possono incrementare le prestazioni e avvalersi di una maggior versatilità nella propria rete domestica impiegando un router premium in luogo del dispositivo fornito dall’operatore. Se infatti per legge il router non è più parte integrante della rete pubblica, tutti i dati permangono nella rete privata, consentendo una maggior tutela della privacy dell’utente. In caso di vulnerabilità, l’utente non deve più attendere che si attivi il provider. Il consumatore può risolvere il problema autonomamente effettuando personalmente l’aggiornamento del firmware del router o richiedendo, qualora necessario, la sostituzione del dispositivo.
Anche cambiare operatore risulta più semplice, dato che il vecchio router può essere impiegato senza soluzione di continuità, poiché decade la necessità di procurarsi un nuovo dispositivo da riconfigurare ex-novo.
Una concorrenza aperta per assicurarsi il favore del consumatore porta obbligatoriamente anche alla produzione di dispositivi più performanti e innovativi“, dichiara Christian Auerswald, Amministratore delegato della Auerswald GmbH, che – quale fornitore di sistemi per le telecomunicazioni e soluzioni per la comunicazione via IP – è membro della VTKE. Di questo beneficia naturalmente la clientela – ma anche le aziende particolarmente innovative e ambiziose. Il cosiddetto «ISP Lock», ossia l’imposizione del router, limita importanti evoluzioni e tendenze sotto molti punti di vista. Il mercato dei dispositivi mobili, dove da sempre regna la libera scelta del dispositivo, mostra chiaramente quanto rapidi e rivoluzionari possano essere gli sviluppi. Una evoluzione che consente oggi agli utenti di svolgere moltissime attività con i propri smartphone, che nulla hanno a che vedere con la classica telefonia. Le aziende che hanno realizzato tali funzionalità nella maniera più fruibile per il consumatore, sono quelle che oggi hanno le migliori carte sul mercato. Senza uno sviluppo libero dai vincoli dell’imposizione del dispositivo, gli smartphone oggi sarebbero di gran lunga meno potenti di quanto lo siano diventati.
La lettura completa dell’articolo di Daniele Massari è disponibile al sito Gamesvillage.it